Animali domestici a chi vanno affidati?

Animali domestici a chi vanno affidati i piccoli amici pelosi quando la coppia scoppia? Vediamo come si regolano i giudici in caso di separazione o divorzio
Sono i nostri migliori amici, amati come fossero dei figli: gli adorati pelosi di casa. Ma se “mamma e papà” non vogliono più vivere insieme chi pensa a loro? Animali domestici a chi vanno affidati in caso di separazione?
Il problema è molto serio, più di quanto si possa immaginare. La nostra casa non sarebbe la stessa senza i nostri amici a quattro zampe.
Il loro calore, l’amore che ci trasmettono, la sensazione di casa che sanno dare: gli animali domestici vengono assimilati ai figli ed ora questo principio viene recepito anche dai giudici in sede di separazione dei coniugi.
Animali domestici a chi vanno affidati?
Non andiamo più d’accordo con il nostro partner.
Le abbiamo provate tutte, ma inutilmente: vogliamo la separazione.
E con Fido o Micio come la mettiamo? Io non rinuncio a lui…io nemmeno, te lo puoi scordare!
Queste discussioni, specialmente in caso di litigiosità dei coniugi, sono molto più frequenti di quanto si immagini.
Il punto è: il Giudice può decidere in merito se i padroni dell’amico peloso non si mettono d’accordo?
Detto in altri termini: gli animali domestici a chi vanno affidati? E può essere un argomento portato addirittura davanti al Giudice?
La risposta è (finalmente) sì. La svolta è stata data dai giudici del Tribunale di Sciacca mediante una recente pronuncia molto significativa.
Animali domestici a chi vanno affidati: la svolta
Sino ad ora, la questione dell’affidamento del peloso domestico non era mai stata ritenuta meritevole di tutela in sede di decisioni matrimoniali.
L’assenza di una specifica previsione di legge, unita alla considerazione che si trattasse di faccende meramente sentimentali e personali avevano infatti indotto i magistrati a non prendere in considerazione il problema, demandando le decisioni alla coppia.
Questa nuova sentenza invece dà la giusta importanza alla questione, che può acquistare risvolti talvolta davvero drammatici.
Pensiamo ad una coppia senza figli, ad un anziano od una famiglia con figli conviventi magari cresciuti con l’amore di Fido.
Quali sono i punti salienti di questa sentenza?
In assenza di accordi condivisi e sul presupposto che il sentimento per gli animali costituisce un valore meritevole di tutela anche in relazione al benessere dell’animale stesso, quest’ultimo sarà affidato a chi appare assicurare il miglior sviluppo possibile dell’identità dell’animale. Se non vi è un solo affidatario, si ricorre all’istituto dell’affido condiviso.
Per i Giudici, quindi, nel decidere sull’affidamento dell’animale domestico e sul suo mantenimento si dovrà tenere conto:
- Che il sentimento per gli animali costituisce un valore meritevole di tutela;
- Del benessere dell’animale stesso;
- Del miglior sviluppo possibile dell’identità dell’animale;
- Che l’affidamento può prescindere dall’intestazione risultante dal microchip;
- Delle spese veterinarie e straordinarie, da dividersi al 50%.
In conclusione, quando la coppia scoppia gli animali domestici vanno affidati a chi ne può assicurare la miglior tutela possibile, preferibilmente ad entrambi i padroni.
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