App o web app? Questo è il dilemma

L’uso delle app nella vita di tutti i giorni è diventata ormai una pratica intergenerazionale, visto che ormai da smartphone – e, sempre di più, anche da smartwatch – ci si connette con rapidità e comodità da ogni luogo.
Le applicazioni si usano quindi per pagare, per usufruire di servizi di utilità, per dedicarsi a momenti di svago, per imparare, per comprare online.
La tipologia e la qualità dell’app sono dunque fondamentali per l’utilizzo di tutti questi servizi, sia dal punto di vista della sicurezza che da quello della grafica, della velocità e dei tempi di connessione.
A questo proposito, va fatta una differenza tra i due fondamentali tipi di app: le app native e le web app, ognuna con proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi.
Le app e le web app: caratteristiche, vantaggi e svantaggi
Le app native sono sviluppate appositamente per i sistemi operativi più diffusi, come iOS o Android, e il download viene effettuato sul dispositivo mobile dai rispettivi store, su cui poi vengono installate con accesso alle risorse hardware e software interne (ad esempio fotocamera e rubrica).
Le web app, diversamente, possono essere utilizzate soltanto attraverso il browser, e quindi sono adattabili al tipo di dispositivo che si sta utilizzando, non necessitano di download ma, a differenza delle app native, richiedono per forza di cose la presenza di una connessione a Internet.

La creazione di un’app nativa, poiché quest’ultima dispone di maggiori funzionalità, richiede linguaggi di programmazione specifici, ed è dunque più costosa per le aziende rispetto alla classica web app, spesso sviluppata in HTML, JavaScript, CSS.
Quanto ai vantaggi e agli svantaggi di entrambe le tipologie, questo dipende anche dal tipo di esperienza che se ne fa, e quindi un elenco delle rispettive qualità e punti di debolezza, insieme a qualche esempio, aiuteranno a capire meglio.
Partendo dalle web app, uno dei suoi punti di forza è che non richiede installazione, e dunque non va a intaccare la memoria del dispositivo, fattore da considerare se l’applicazione è ricca di elementi grafici e sonori, come l’app di un videogioco, oppure di dati, nel caso delle app per archiviare documenti.
Le web app richiedono poca manutenzione e non hanno bisogno di essere approvate dallo store, un elemento importante in alcuni settori come, ad esempio, il betting a distanza.

Non a caso le app scommesse più usate dagli italiani sono proprio quelle web, anche se alcuni concessionari legali dispongono di valide versioni native.
Per contro, le web app non funzionano offline, e questo potrebbe influire ad esempio sull’utilità di un’applicazione per scrivere contenuti, come articoli e libri, non potendo continuare il lavoro da remoto.
Poiché, come s’è detto, non richiedono approvazione da parte dello store, le web app, se non di qualità, potrebbero presentare problemi di sicurezza, elemento fondamentale nel caso di un’app di pagamenti digitali o dei servizi al cittadino.
Alla velocità di sviluppo, oltretutto, corrisponde una maggiore lentezza delle web app rispetto alle app native, tenendo conto che la rapidità di risposta è fondamentale, ad esempio, quando si sta concludendo un acquisto su una piattaforma di e-commerce.
Le app native, come si è detto, sono caratterizzate da una più ampia gamma di funzionalità poiché dispongono di accesso alle risorse interne del dispositivo, come può essere una fotocamera.
Quindi, se si utilizza un’app di elaborazione foto o di grafica, ad esempio, le app native possono rivelarsi più performanti. Per contro, queste richiedono una manutenzione e un aggiornamento costanti, affinché siano pienamente operative in tutte le loro utilità.
Un ulteriore aspetto importante è però quello della sicurezza, visto che le app native sono soggette ad approvazione preventiva da parte dello store e, dunque, nel caso di app di pagamenti bancari, gestione di database, servizi finanziari, etc., forniscono all’utente una certa garanzia di affidabilità.
No comment yet, add your voice below!