Bambini in carcere, come vivono i figli delle detenute

bambini in carcere

Un terribile fatto di cronaca ci dà lo spunto per una riflessione amara: chi sono e come vivono i bambini in carcere?

Avevano 6 e 19 mesi. Erano figli incolpevoli di una detenuta georgiana e vivevano con la madre (se così si può definire) nel carcere di Rebibbia, sezione femminile. Erano due tra i tanti bambini in carcere, una realtà inimmaginabile, ma cruda e soprattutto vera.

Si chiamavano Faith (speranza) e Divine (divino).

Il 18 settembre scorso la madre (sempre se così si può definire) li ha uccisi entrambi. Li ha gettati dalle scale, nessuno ha potuto fermarla.

E’ una di quelle storie che fanno piangere, che tolgono il fiato, che ti fanno chiedere perché, forse ancora di più quando sei una madre (che questo nome se lo merita ogni giorno) e guardi gli occhi dolci e pieni di fiducia delle tue figlie.

Bambini in carcere, quali sono i numeri

A fine agosto erano 62 i minori detenuti insieme alle madri nelle carceri italiane, quasi tutti di età inferiore ai 3 anni.

bambini in carcere

Esistono speciali sezioni “nido”, in cui i bambini in carcere vengono seguiti durante il giorno dagli educatori, rientrando nella struttura alle 16; il sabato escono con dei volontari.

Non tutte le madri detenute chiedono di tenere i figli con sé: alcune li affidano a parenti sperando che in questo modo il giudice conceda loro gli arresti domiciliari.

In realtà, esiste una legge del 2011 che non vorrebbe mantenere i bambini in carcere.

Almeno sulla carta, i minori con le loro madri dovrebbero essere trasferiti in particolari “istituti di custodia attenuata” detti Icam. Dovrebbero essere soluzioni meno traumatiche, in quanto sarebbero previsti educatori speciali che aiutino mamme e bimbi a percorrere un proprio rapporto affettivo dando ai bambini una maggiore sensazione di casa.

bambini in carcere

Dovrebbero, appunto.

Ma come sempre questo progetto stenta a partire: non esiste ancora un decreto attuativo per questa legge del 2011. Bella storia.

E’ giusto recludere dei bambini?

Il nodo non è semplice.

Se da un lato occorre tutelare il diritto alla maternità delle donne, dall’altro occorre chiedersi quanto sia moralmente corretto far vivere dei bambini in carcere pur non avendo alcuna colpa.

Certo, possono giocare, vivere all’aperto, frequentare asili specifici, ma a fine giornata tornano in reclusione assieme alle mamme.

E poi, ma ovviamente è un caso limite, ci sono le tragedie come quella accaduta a Rebibbia, forse anche causata dalla situazione di degrado morale del contesto in cui è avvenuta.

Non spetta a noi dare risposte, ovviamente. Ma sarebbe forse il caso che di queste realtà si cominci a parlare più spesso.

Anche per dare una speranza in più a queste anime innocenti.

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