Bambini indaco: come riconoscerli?

bambini indaco

Avete mai sentito parlare dei  bambini indaco?

Il primo riferimento risale al 1986, quando Nancy Ann Tappe pubblicò “Understanding your life through color”.
L’autrice parla di un’aura che circonda il nostro corpo, non visibile a tutti, e che assume sfumature differenti a seconda del soggetto.
Esisterebbe una teoria parapsicologica che prevede l’esistenza di bambini, con un aura indaco, venuti al mondo per un motivo specifico.
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Questa idea, priva di fondamenta scientifiche, racconta di bambini indaco o bambini delle stelle, coscienti da subito del destino che li attende.
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Grazie all’amore di cui questi bambini hanno particolarmente bisogno, e che al tempo stesso trasmettono, l’umanità starebbe entrando in nuovo stadio della evoluzione.
Come riconoscerli?
Gli ideatori di questa teoria considera questa tipologia di bambino come difficile da gestire, in quanto non accettano le regole di educazione e gli stili di vita imposti dai nostri tempi.
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Hanno disturbi di attenzione o iperattività e si presentano come differenti dal comune.

In un libro di Lee Carrol e Jan Tober si trova questa definizione:
i bambini indaco nascono portando i loro doni divini bene in vista. Molti sono filosofi in erba. Saranno scienziati, inventori, artisti di talento a livello innato. Tuttavia la nostra società, che poggia ancora sulla vecchia energia, tende a sminuire i loro pregi. Molti di questi bambini vengono scambiati per bambini con “disturbi dell’apprendimento” e molti altri vengono attualmente distrutti dal sistema dell’istruzione pubblica”.
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La nascita di soggetti con queste caratteristiche parte dagli anni ’60 ed è aumentata negli anni ’80; si dice che quasi tutti i bambini nati al giorno d’oggi siano indaco.

Esistono quattro tipologie di bambini indaco:

  • l’umanista: futuri medici ed insegnati, da piccoli sono iperattivi e socievoli;
  • il concettuale: diventeranno ingegneri o architetti. Curano il loro fisico praticando sport e tendono a dominare sui genitori;
  • l’artista: creativi per eccellenza sempre alla ricerca di nuovi stimoli;
  • l’interdimensionale: sin da piccoli, sanno benissimo qual è il loro compito e si ingegnano a fare tutto da soli.

 

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