Gli effetti dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki‬‬ nei cellulari

bombardamenti hiroshima

I Bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki‬‬ sembrano apparentemente un lontano ricordo, ma molti di noi ne subiscono gli effetti ogni giorno.


Secondo una recente sentenza di un magistrato italiano “il rischio oncologico per i sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki è di 1.39, mentre quello derivante da uso massiccio e prolungato del telefonino è 1.44”.
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Come ricorrere ai ripari?
Il cellulare è un oggetto verso il quale si può sviluppare una vera e propria forma di dipendenza; in alcuni paesi si definisce l’eccessivo attaccamento allo smartphone una vera e propria “malattia sociale”, nota con i termini di “telefonino-dipendenza”, “cellularomania” o “cellulare-addiction”.
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Si può ipotizzare una “dipendenza da telefonino” quando:

  • si dedica la maggior parte del proprio tempo ad attività che prevedo l’uso del cellulare;
  • si manifesta senso di stordimento, mal di testa, vertigini, dolori al viso o all’orecchio;
  • si manifesta un atteggiamento di estrema affettività verso l’oggetto che si evidenzia principalmente con la resistenza ad allontanarsi da esso anche per poco tempo;
  • si preferisce l’interazione digitale a quella sociale;
  • panico e ansia subentrano in caso di cellulare scarico.

Senza ombra di dubbio lo smartphone è ormai parte integrante della nostra vita; sarebbe però buona norma non posizionarlo sul comodino mentre dormiamo o, qualora non si possa farne a meno, impostarlo in modalità aerea.
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Un uso smoderato dello smartphone può isolare dal mondo circostante e forzare ad uno stato di solitudine che porta a passare ore con il telefonino in mano giocando a giochi interattivi o inviando sms.

Michela Romano, psicologa e psicoterapeuta del Centro Medico Santagostino di Milano afferma che a causa di questa dipendenza le persone “rischiano di disimparare sia a trasmettere le loro emozioni in modo adeguato usando la comunicazione verbale sia a usare la mente per immaginare l’altro e il mondo”.
Altri disagi, non meno trascurabili, sono la perdita di interessi, forti balzi d’umore, disturbi del sonno e dell’alimentazione.
 
 

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