Cassaforte: le caratteristiche da considerare prima dell’acquisto

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L’acquisto di una cassaforte nasce dalla necessità di mettere in sicurezza beni e valori che meritano di essere tutelati e anche per un’idea di tranquillità e serenità della propria vita.

 

Al di là della tipologia e della dimensione (in rapporto agli oggetti da custodire) occorre concentrarsi anche sul grado di sicurezza che un mezzo forte deve essere in grado di garantire.

 

È da questo principio che sono nate le certificazioni delle casseforti e delle camere corazzate in modo da fornire un riferimento certo al grado di resistenza ai tentativi di furto.

 

L’importanza della certificazione in riferimento alla resistenza all’effrazione

 

Da un punto di vista estremamente pratico possiamo dire che la qualità di una cassaforte si può misurare solamente in occasione di un tentativo di scasso.

 

Si è pertanto arrivati a definire criteri europei di certificazione (ma esistono certificazioni proprie anche di altri Paesi, come negli USA) per la necessità di garantire agli utenti differenti standard di efficacia dei mezzi di sicurezza.

 

Perché una cassaforte o una camera corazzata ottenga una certificazione è necessario che la stessa sia sottoposta a prove distruttive presso laboratori accreditati, in modo da soddisfare i rigidi protocolli normativi che prevedono severi test e procedure verificate da enti terzi estranei alle aziende produttrici.

 

In caso contrario, se un produttore proclamerà l’assoluta resistenza delle proprie casseforti prive di certificazione, si tratterà solamente di pura pubblicità, senza alcuna garanzia di conformità a quanto dichiarato.

 

Casseforti certificate vs casseforti non certificate (e a basso costo): le caratteristiche da tenere in considerazione

 

Le procedure di certificazione dei prodotti sono processi lunghi e costosi, pertanto solamente le aziende più strutturate e serie decidono di affidarsi a questi standard a garanzia dei propri clienti.

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Allo stesso tempo sappiamo che sul mercato sono presenti numerosi modelli, spesso di origine orientale, caratterizzati da prezzi molto bassi rispetto alla media dell’offerta. Quasi sempre si tratta di mezzi di sicurezza molto modesti dal punto di vista della progettazione, della resistenza agli scassi e del servizio di manutenzione la cui qualità è parte integrante della filiera della sicurezza.

 

Il controllo della presenza della certificazione, in riferimento a una cassaforte, di fatto aiuta il consumatore a non incappare nell’acquisto di un modello di bassa qualità. In che modo? Verificando che all’interno del mezzo forte sia presente l’etichetta di certificazione che deve indicare, tra gli altri dati, il nome dell’ente di certificazione accreditato, il numero della norma, l’anno di produzione e il grado di resistenza allo scasso.

 

Inoltre, i benefici derivanti dal possesso di una cassaforte certificata dalle normative europee sono molteplici. Uno di questi è inerente alle compagnie d’assicurazione che accettano di assicurare i beni contenuti nel mezzo forte solo se certificato, per somme adeguate al grado di protezione fornito.

 

Le norme di riferimento per la certificazione delle casseforti

 

In riferimento alle norme vigenti, le casseforti e gli altri mezzi forti certificati prodotti in Europa possono riportare il riferimento a una delle seguenti sigle: UNI EN 14405, UNI EN 1143-1.

In via schematica possiamo dire che le casseforti certificate UNI 14450 sono quelle solitamente utilizzate per uso domestico, e presentano 2 livelli di protezione S1 e S2.

 

Quelle certificate UNI EN 1143-1 sono casseforti professionali e offrono maggiori garanzie rispetto alle precedenti.

 

Quest’ultima norma, risalente al 1994 e aggiornata varie volte nel corso degli anni successivi, prevede una classificazione delle casseforti e degli altri mezzi forti che prevedono 14 gradi di resistenza crescenti, dal grado 0 al XIII, attraverso determinate prove secondo disciplinari standardizzati.

 

Cosa prevedono le prove di resistenza allo scasso

 

Le procedure di certificazione vengono eseguite presso laboratori indipendenti e accreditati per questi tipi di procedimenti. Come si svolgono i test? Gli standard prevedono una serie di prove di scasso condotte dai team di laboratorio che, prima di procedere, studiano attentamente il progetto e stabiliscono le modalità di attacco con l’ausilio degli utensili più idonei per dimostrare che la cassaforte possa raggiungere il grado richiesto dal produttore.

 

Gli utensili utilizzati, insieme al tempo impiegato per violare la cassaforte, sono elementi che influiscono sul punteggio finale, in rapporto ai coefficienti definiti all’interno della norma. Se la cassaforte presenta un certo grado di resistenza a questi attacchi, può essere certificata al grado idoneo.

 

Una volta superate le prove, il laboratorio rilascia un report a disposizione dell’ente di certificazione il quale, valutata la capacità organizzativa e tecnica del produttore al fine di garantire la conformità della produzione. Successivamente emette il certificato e l’autorizzazione ad apporre l’apposita etichetta sulla cassaforte certificata.

 

Il grado di resistenza allo scasso delle serrature delle casseforti

 

Non è tutto. Le casseforti certificate, al fine di ottenere i riconoscimenti precedentemente elencati, necessitano di serrature di alta sicurezza secondo la norma UNI EN 1300. Queste devono essere di grado adeguato al livello di sicurezza della cassaforte che si vuole ottenere.

 

Per poter rispondere pienamente a quanto previsto dalla UNI EN 1300, la serratura dovrà resistere adeguatamente alla manipolazione e all’effrazione distruttiva, alla resistenza elettrica e a quella elettromagnetica, a fattori fisici, ambientali e agli stress derivanti da sbalzi violenti di temperatura.

 

La UNI EN 1300 prevede pertanto una classificazione su 4 livelli per le serrature destinate ai mezzi forti certificati in riferimento alla resistenza allo scasso. I livelli sono: A, B, C e D dove A è il valore più basso.

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