Cate Blanchett è la Dea della morte e non solo

Cate Blanchett

Cate Blanchett, nel terzo capitolo di Thor Ragnarok, sarà Hela, la Dea della morte pronta a prendersi il trono e in Manifesto, ben 13 personaggi diversi!

Cate Blanchett si trasforma in una dea dai capelli corvini per Thor Ragnarok, terzo capitolo della saga dedicata al figlio di Odino.
Il film vi aspetta al cinema da mercoledì 25 ottobre e vi farà innamorare di una inedita Cate Blanchett nella versione bad girl.
Cate Blanchett
La stessa attrice in un’intervista in rete ha dichiarato:

“Mi sono divertita molto con lei. Io penso che i cattivi migliori siano sempre quelli a cui vuoi un po’ di bene anche se detesti quello che fanno, ma è come se li comprendessi. ra come: oggi posso anche non parlare, posso semplicemente scannare qualcuno con un’ascia. È tremendamente bello.”

Non sono mancati dei commenti da parte del regista Taika Waititi:

“Hela è la prima donna cattiva che compare in un film Marvel e Cate ha distrutto l’idea del cattivo tipico», aggiunge il regista Taika Waititi profondamente colpito dalla performance di Cate. A gradire è, soprattutto, il protagonista Chris Hemsworth, australiano come lei: «Ho adorato lavorare con Cate Blanchett, mi emozionava vedere quello che faceva. Hela ha questo atteggiamento un po’ pazzoide”

CATE BLANCHET IN MANIFESTO

Se rimarrete stupiti dal ruolo di Cate Blanchett in Thor Ragrarok, aspettate di vederla interpretare 13 personaggi in Manifesto.
Cate Blanchett
Dopo l’anteprima al Biografilm, il film andrà in sala dal 23 al 25/10 per il ciclo I Wonder Stories.
Se andrete al cinema vedrete Cate Blanchett recitare:

  • il Manifesto del Partito Comunista nei panni di una senza tetto
  • i motti dadaisti da una vedova a un funerale
  • il Dogma 95  interpretando il ruolo di una maestra ai suoi alunni

E questi sono solo 3 dei 13 personaggi diversi, ognuno dei quali inseriti in uno scenario artistico. La camaleontica Cate sarà anche una broker, un’operaia, una super manager, una punk tatuata, una scienziata, una burattinaia, una coreografa ed una reporter televisiva.
La regista Julian Rosefeldt rende omaggio con questa pellicola alla tradizione dei manifesti politici e artistici interrogandosi sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. 

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