Congedo papà 2018, tutto ma proprio tutto ciò che dovete sapere!

Il congedo papà è un fondamentale diritto che spetta a tutti i neo papà quando la mamma non ne usufruisce. Ecco tutte le novità del 2018!
Quando in una coppia arriva un figlio la vita cambia completamente. Cambiano gli orari, le necessità, ed anche il lavoro, inevitabilmente, si adatta alla nuova realtà. La legge lo sa bene, per tale ragione prevede dei periodi di assenza giustificata da lavoro di cui, generalmente, usufruiscono le mamme. Ma quando ciò non è possibile, ecco che sopperisce il congedo papà.
Ma quando esattamente è possibile richiedere di questi speciali permessi? E come avanzare la domanda?
Il congedo papà obbligatorio
Il papà svolge un ruolo fondamentale ed imprescindibile in ogni nuova famiglia. E se questo è ovviamente scontato dal punto di vista affettivo, lo è anche dal punto di vista prettamente organizzativo.
I primi giorni successivi alla nascita di un bimbo sono infatti molto frenetici: occorre svolgere le decine di adempimenti burocratici, prestare supporto e assistenza materiale a mamma e bebè, ancora degenti in ospedale, accogliere parenti e amici…insomma, un gran da fare!
Per questo, la legge prevede ben quattro giorni di congedo obbligatorio per tutti i neopapà che risultino lavoratori dipendenti a tempo indeterminato al momento della nascita, anche se si tratta di adozioni o affidamenti.
L’aumento a 4 giorni è stato disciplinato con la legge di bilancio 2017 e ne potranno usufruire tutti i papà a partire dal primo gennaio 2018. Si tratta di un periodo che può essere anche non continuativo e che va obbligatoriamente fruito entro il quinto mese di vita del bambino.
Questo congedo, pertanto, può coincidere con quello della madre e spetta indipendentemente da esso.
Il congedo papà facoltativo
In aggiunta a quello obbligatorio, spetta al papà un altro giorno di congedo facoltativo, che va fruito invece in alternativa a quello della madre, anticipandone in tal modo il termine.
A chi spetta il congedo papà
A tutti i neo padri naturali, adottivi o affidatari, che siano lavoratori dipendenti entro il quinto mese di età del bambino. L’evento deve avvenire tra il primo gennaio ed il 31 dicembre 2018.
Per i padri lavoratori pubblici, invece, ad oggi la legge non prevede ancora nulla di definitivo: il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri ha infatti chiarito che il Ministro per la pubblica amministrazione dovrà approvare una norma che individui e definisca gli ambiti, le modalità e i tempi di armonizzazione della disciplina.
Come viene retribuito
Entrambi i congedi, sia quello obbligatorio che quello facoltativo, sono totalmente gratuiti: l’INPS infatti rimborsa al datore di lavoro il 100% del costo relativo alla giornata di lavoro non effettuata, alla stregua di quanto avviene per le mamme durante il congedo obbligatorio per maternità.
Un bel vantaggio no?
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