Elena Depaoli e il suo romanzo d’esordio Come posso farcela
Tenditrendy intervista Elena Depaoli scrittrice del romanzo tutto al femminile Come posso farcela.
Dopo l’ennesimo colloquio di lavoro fallito, Melissa conosce un uomo in un bar, che si rivelerà essere il proprietario della più importante agenzia letteraria cittadina. Colpito dalle affermazioni della ragazza, le offre una grandiosa occasione: diventare l’assistente del vicepresidente. La promessa di uno stipendio da favola e benefit a non finire spinge Melissa a firmare immediatamente il contratto, senza sospettare che è come se avesse firmato un patto col demonio. Il vicepresidente è Ludovico Castelli, intelligentissimo ma altrettanto capriccioso erede dell’attività, di appena diciotto anni. Il lavoro consiste nel fare da balia al ragazzo e nel tenerlo lontano dai guai, ma lui le rende la vita difficile e cerca in ogni modo di farla licenziare. Impegnata a evitare i colpi bassi del suo capo, Melissa non si accorge nemmeno che l’affascinante fratello maggiore di lui ha deciso che è perfetta per diventare la sua moglie con contratto di scadenza… La ricerca di un lavoro, il miraggio di una vita economicamente stabile.
Elena Depaoli, classe 1986 così giovane e già aspirante scrittrice, quando è nata questa tua passione per la scrittura?
Spero di non sembrare un clichè rispondendo che ho sempre scritto. Sono di natura molto introversa, così che mi riesce difficile comunicare faccia a faccia con le persone. La scrittura abbatte questo problema permettendo anche al mio lato più estroverso di mostrarsi senza timori. Oserei affermare che scrivere mi aiuta a vivere meglio.
Hai collaborato per numerose riviste in questi anni (da Ragazza Moderna a Cioè), è stato facile entrare in questo mondo? Anche nel campo del giornalismo, spesso, se non conosci non scrivi.
Avevo deciso, scegliendo la facoltà di lettere all’università, che il mio obiettivo lavorativo a lungo termine sarebbe stato diventare una giornalista per edizioni cartacee. Il passo successivo, è stato esaminare l’ambiente di questo lavoro e, resami conto che la concorrenza non è solo numerosa, ma anche molto agguerrita e, come hai fatto notare tu, in maggioranza raccomandata, cosa che gli avrebbe permesso di scavalcarmi senza difficoltà, mi sono messa d’impegno per mettere la mia firma da qualche parte prima del termine degli studi.
Non è stato facile affatto, ho inviato richieste di collaborazione ovunque, ottenendo incarichi a volte non retribuiti, a volte pagati col minimo indispensabile per affermare che era un lavoro pagato, ma se non altro ottenevo voci da mettere in curriculum. Presto verificherò se il mio impegno sarà servito a qualcosa.
Il tuo romanzo d’esordio Come posso farcela parla di una ragazza della tua età, con sogni e aspirazioni, alla ricerca di un lavoro, che si scontra con la dura realtà dei raccomandati e dei figli di papà. E’ un racconto autobiografico o hai avuto altre fonti d’ispirazione?
Non c’è niente di autobiografico, tranne che nella descrizione fisica della protagonista. Una scelta che ho fatto per immedesimarmi meglio nella sua vita quotidiana. Ho voluto rendere Melissa (così si chiama) un ritratto delle donne di oggi in base al mio punto di vista. La maggior parte non è molto ambizioso in termini di carriera, ma vuole lavorare e mira ad avere un posto fisso. Non importa quale, se è in linea o meno con i suoi studi o i suoi sogni: deve essere a tempo indeterminato, dare una sicurezza economica. Altrimenti, l’intera esistenza diventa un cumulo di incertezze, rimandi continui, fino a che la prima giovinezza è già andata, una nuova generazione sostituisce la tua, e a trent’anni vivi con la stessa precarietà di quando ne avevi venti. E’ questo che sta creando la società. Donne intelligenti di trenta, quarant’anni capaci e istruite che però sono sfruttate con contratti che scadono dopo pochi mesi, e non possono portare avanti le loro esistenze, oppure le gambizzano quando diventano madri.
Che consigli pratici daresti ad un giovane che vuole far diventare una passione come la scrittura un lavoro?
Di iniziare prima possibile. A meno che non si abbiamo contatti nel mondo dell’editoria, possono trascorrere anni prima che il lavoro di scrittore renda del denaro, quindi la cosa migliore per chi inizia come sconosciuto è quella di avere un’altra occupazione retribuita che gli consenta di mantenersi e scrivere nel tempo libero per accumulare esperienza. Si tratta di un impegno che richiede molte ore e molta concentrazione, ma se è davvero quello a cui aspira una persona, qualunque sacrificio passa in secondo piano.
Hai già un progetto per un nuovo romanzo?
Si, ho iniziato a scrivere una storia con nuovi personaggi. Dai lettori di Come posso farcela arrivano pressioni per un sequel, ma ho dato la precedenza ad un’altra storia e mi riservo di decidere in futuro se riprendere alcuni dei vecchi personaggi. Nel nuovo romanzo, sempre appartenente alla letteratura d’evasione femminile, ci sarà una protagonista molto diversa da Melissa, più agguerrita e con una mentalità decisamente sopra le righe.
Come posso farcela di Elena Depaoli editore Neftasia
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