Integratori alimentari, quali caratteristiche hanno e come usarli correttamente

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Da anni ormai gli integratori alimentari sono diventati prodotti di uso comune, grazie anche all’ampia diffusione in commercio nonché alla facilità con la quale è possibile reperirli.

Sono infatti acquistabili liberamente nelle farmacie fisiche, nelle parafarmacie, nei supermercati, in erboristeria ed anche online, tramite e-commerce autorizzati come anticafarmaciaorlandi.it. Ciò nonostante, l’impiego degli integratori alimentari dovrebbe essere anzitutto motivato da specifiche esigenze nutrizionali nonché supportato da consulto medico oppure consiglio del proprio farmacista di fiducia. Anche se sostanzialmente privi di rischi per la salute, gli integratori non vanno assunti a sproposito ma rispettando le loro caratteristiche e le indicazioni per un utilizzo corretto.

Cos’è un “integratore alimentare”

Alle base dell’impiego spesso scorretto o superficiale degli integratori alimentari vi è una scarsa conoscenza del prodotto, nonostante si tratti di una categoria regolamentata a livello nazionale e comunitario. Il D.Lgs. 21-5-2004, n. 169, infatti, definisce gli integratori alimentari quali “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare ma non in via esclusiva aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”.

 

Gli integratori disponibili in commercio possono contenere uno o più nutrienti essenziali, dalle vitamine ai sali minerali, passando per enzimi e proteine; esistono, inoltre, anche formulazioni drenanti e digestive, che stimolano la diuresi e il processo digestivo. Per quanto riguarda il formato, gli integratori sono disponibili sotto forma di pillole, compresse, gocce o granulato (in quanto vanno assunti per via orale).

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Photo by Diana Polekhina on Unsplash

A cosa servono

Gli integratori, come suggerisce la denominazione stessa, servono a integrare la dieta; in altre parole, vanno assunti in presenza di una particolare necessità alimentare, una carenza di vitamine, sali minerali o altri nutrienti. Come spiega il Ministero della Salute, infatti, la loro funzione è “ottimizzare gli apporti nutrizionali, fornire sostanze di interesse nutrizionale ad effetto protettivo o trofico e migliorare il metabolismo e le funzioni fisiologiche dell’organismo”.

 

Ragion per cui, spiega l’Istituto Superiore di Sanità, gli integratori costituiscono una “fonte concentrata di nutrienti” che servono a completare la dieta e non a sostituire il cibo.

 

Come assumerli correttamente

In base a quanto evidenziato fin qui, si evince come l’impiego degli integratori alimentari dovrebbe essere sempre approntato per soddisfare necessità nutrizionali ben precise. È per questo che l’Istituto Superiore di Sanità sottolinea che “devono quindi essere somministrati in linea con precise indicazioni, sia in materia di composizione che di dosi massime di assunzione”.

 

In altre parole, vanno sempre rispettati la posologia e il dosaggio proprio di ciascuna formulazione, evitando sovradosaggio oppure un utilizzo troppo prolungato nel tempo.

 

In aggiunta, gli integratori non devono essere assunti come alternativa ai farmaci, in quanto, specifica l’ISS, “non possono vantare proprietà terapeutiche né capacità di prevenzione e cura di malattie”. Pur essendo soggetti alle norme di sicurezza alimentare, non possono neanche essere considerati come sostitutivi di una dieta sana ed equilibrata. Più in generale, è bene considerare che gli integratori sono davvero efficaci solo in presenza di un fabbisogno reale; ciò vuol dire che in una persona sana, senza carenze nutrizionali di alcun tipo e in assenza di bisogni fisiologici, gli integratori perdono buona parte delle loro proprietà.

 

In alcuni casi, occorre ulteriore cautela nell’utilizzo dei prodotti di questo tipo; le donne in stato di gravidanza o in fase di allattamento, ad esempio, non dovrebbero assumere integratori liberamente, in quanto i principi attivi in essi contenuti potrebbero interferire con lo sviluppo del feto. Infine, occorre valutare anche la possibile interferenza con terapie farmacologiche in corso, per evitare effetti collaterali o indesiderati.

 

 

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