Kundalini yoga: la scienza che unisce il finito all’infinito

kundalini yoga

Il Kundalini Yoga, o yoga della consapevolezza di sé stessi, è una disciplina antichissima considerata sacra dai propri adepti, basata principalmente sulla respirazione, sul rilassamento e sulla meditazione.

Il Kundalini, da cui prende il nome, è una riserva di energia latente (prana) presente all’interno del nostro corpo, spesso rappresentata figurativamente come un serpente addormentato o ricciolo dell’amato (dalla parola sanscrita Kundal) attorcigliato per tre volte alla base della colonna vertebrale; lo scopo di questa disciplina meditativa è appunto quello di liberare tale potenziale addormentato, “risvegliarlo” in modo da permettergli di risalire lungo tutti i nostri chakra riequilibrandoli ad un livello più alto di coscienza.

Lo yoga infatti, se praticato costantemente, aiuta a gestire le nostre emozioni e riesce ad allentare il binomio stress e mal di stomaco, l’organo che per eccellenza risente maggiormente dello stress quotidiano.

In Occidente, il Kundalini Yoga è stato diffuso ed illustrato dal grande maestro Yogi Bhajan, che ne ha strutturato una tecnica chiara e di facile apprendimento perfezionata tuttavia nel corso di innumerevoli generazioni nei Templi dell’India, del Tibet e del Nepal.

Spesso consigliato e praticato durante la gravidanza anche come ginnastica pre-parto, il Kundalini Yoga si adatta alla perfezione al mantenimento fisico e psicologico post parto, sia per le mamme che per i loro cuccioli.

Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa disciplina.

LE TECNICHE DI MEDITAZIONE DEL KUNDALINI YOGA.

Il kundalini yoga è ritenuto il più potente ed inclusivo tra i tanti stili di yoga oggi praticati. Come insegnato da Yogi Bhajan, è la scienza, l’arte e la tecnologia che permette di accedere alla propria forza creativa innata e di esprimerla e realizzarla nella vita quotidiana.  In quanto pratica spirituale, questa tecnica yogica, considerata tra le più potenti, è volta all’elevazione della coscienza, ma, al contempo, contribuisce a migliorare la salute fisica, mentale ed emotiva, attuando un processo di autoguarigione, che è l’essenza stessa dello yoga.

La sua tecnica si basa su un lavoro fisico e mentale che utilizza i cosiddetti kriya, sequenze di posture combinate a specifici movimenti repiratori, non casuali ma strutturate in maniera ben precisa; lo scopo è quello di agire direttamente sul sistema nervoso centrale e periferico, migliorando la circolazione sanguigna e depurando di conseguenza gli organi interni. Lo stress ossidativo cellulare viene in tal modo notevolmente ridotto, gli organi migliorano la funzionalità fisiologica, il corpo ritrova la propria flessibilità e tonicità.

Nella sua pratica, come detto basata sui Kriya, si alterna sempre una combinazione di questi elementi:

Asana (posizioni statiche o dinamiche) – aumentano la flessibilità corporea, la forza fisica, l’equilibrio e la propriocezione;
Pranayama (controllo del respiro) – migliora la funzionalità cerebrale e degli organi interni, stimola la circolazione venosa e linfatica, aumenta l’ossigenazione dei tessuti e regolarizza la pressione sanguigna;
Mudra (posizioni delle mani e delle dita) – agiscono sulla neuroplasticità del cervello contribuendo alla guarigione;
Mantra (speciali sequenze di suoni) – finalizzati a dare una direzione alla mente, a calmarla e cambiarne la struttura in profondità;
Drishti (sguardo focalizzato) –  dirige il prana nel corpo.
Al Kriya segue poi una fase di rilassamento, che permette di consolidare gli effetti dell’attività svolta, ed una fase di Dhyana (meditazione) al fine di rivolgere l’attenzione dentro di sé per raggiungere l’equilibrio.

COME SI SVOLGE UNA LEZIONE DI KUNDALINI YOGA

Stretching, respirazione, salto, corsa, ballo, canto, meditazione sono tutte attività previste da questa specifica disciplina, la cui attenzione è focalizzata sul controllo del respiro, sull’espansione dell’energia e sull’allineamento dei chakra.

Una lezione di Kundalini yoga dura 60-90 minuti ed è strutturata come segue:

5-10 minuti di riscaldamento
30-45 minuti kriya
5-15 minuti Savasana relax
11-31 minuti di meditazione (che potrebbe includere mantra o mudra).

GLI EFFETTI BENEFICI DEL KUNDALINI YOGA COINVOLGONO L’INTERA ESSENZA DEGLI ADEPTI

La pratica dei kriya e delle meditazioni nel Kundalini Yoga è volta ad elevare completamente la consapevolezza di sé per preparare il corpo, il sistema nervoso e la mente a gestire il flusso di energia Kundalini.  Il respiro e l’applicazione delle tecniche yogiche aiutano a rilasciare, dirigere e controllare il flusso di energia Kundalini dai chakra più bassi a quelli più alti, superando blocchi e resistenze.  Risalendo la spina dorsale, l’energia Kundalini raggiunge la ghiandola pineale, che una volta attivata, permette di utilizzare completamente la propria energia fisica liberando il potenziale della persona.

In particolare, i benefici di tale disciplina possono riassumersi nei seguenti punti:

riduce le tensioni causate dallo stress quotidiano, aiutandoci a contenerne gli effetti deleteri;
migliora le funzionalità del sistema immunitario e di tutti gli organi interni;
permette di ritrovare una nuova forza, flessibilità e tonicità corporee;
attiva un processo totale di ringiovanimento, con un aumentato senso di benessere generale e bellezza.

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Ma gli effetti benefici di queste tecniche meditative e respiratorie si estendono anche alla sfera emotiva ed emozionale, consentendo di trovare una rinnovata tranquillità e sperimentando in tal modo un senso di vitalità e di coscienza del proprio corpo accompagnato a una sensazione di consapevolezza di sé gradualmente crescente.

UNA TECNICA MOLTO EFFICACE ANCHE IN GRAVIDANZA E NEL POST PARTO

Abbiamo dunque visto come il kundalini yoga permetta un rinnovamento profondo e complessivo dell’intera persona. Per tali ragioni, viene spesso proposto, con successo, in alcuni corsi pre-parto alle future mamme al fine di consentire una migliore conoscenza del proprio corpo, di accettazione e consapevolezza dei notevoli cambiamenti che le donne affrontano durante i nove mesi di gravidanza.

Non solo: la rinnovata tranquillità e serenità indotta dalla pratica di questa disciplina aiutano ad affrontare ansia e paure, specialmente man mano che si avvicina la data del parto.

La respirazione e le posizioni proposte alleviano i dolori tipici della gravidanza, quali gonfiore diffuso, crampi alle gambe nausea e stitichezza. I movimenti dei Kriya aiutano inoltre il bambino a trovare con delicatezza la posizione per la nascita all’interno dell’utero materno, permettendo al bacino della mamma di allargarsi in modo delicato e naturale facilitando in tal modo il parto.

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Anche nel post parto questa tecnica di yoga viene spesso consigliata per aiutare la neomamma ed il suo  bambino a conoscersi meglio, a trovare il modo di essere attivi insieme. A partire dai 2 mesi di vita e sino, generalmente, a 9 mesi (nel corso, pertanto, della cosiddetta endogestazione, ossia il periodo successivo al parto in cui il bebè è ancora estremamente legato al corpo della madre, quasi come se si trattasse di un proseguimento della gravidanza al di fuori dell’utero) ci si può interfacciare al kundarini Yoga, per aiutare nel bambino lo sviluppo del senso del mondo che lo circonda.

Le lezioni prevedono un profondo e delicato massaggio – manipolazione del bebè che coinvolge principalmente il viso, i piedini e le manine, nonché un kriya per le mamme, con attenzione particolare al perineo, ai muscoli addominali e all’ombelico al fine di consentire una ripresa più rapida della fisicità materna. L’incontro generalmente termina con un lungo rilassamento mamma bebè e una meditazione finale che prevede lo stretto contatto pelle a pelle tra mamme e bebè attraverso l’utilizzo di supporti quali marsupi o fasce.

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