Leggere favole ai bambini: una tradizione da tramandare

Leggere favole ai bambini è un gesto puro millenario che stiamo progressivamente perdendo. Perché? Quanto è importante ritrovare le tradizioni?
Non è possibile rintracciare il primo uomo (anzi, donna) che raccontò la prima favola della storia, probabilmente dovremmo risalire agli arbori dell’umanità. Perché leggere favole ai bambini è forse il gesto più puro, semplice ed immediato per iniziare quel meraviglioso mondo della comunicazione tra esseri umani.
La favola è un insieme di tante cose meravigliose: magia, conoscenza, psicologia, pedagogia: insegnamenti fondamentali, resi semplici da una narrazione fantastica che riesce a sintetizzare enciclopedie di sapere umano in pochi versi.
Eppure.
Questa meravigliosa tradizione secolare di leggere favole ai bambini si sta perdendo.
Leggere favole ai bambini non si usa più. Perché?
I colpevoli sono davvero tanti: dalla socializzazione di massa, all’uso irrazionale di tablet e smartphone, alla progressiva perdita di uno dei “passatempi” più utili e quindi anche pericolosi di sempre, la lettura.
Chi ormai più si prende la briga di aprire quei noiosi e polverosi tomi formati da pagine e pagine, ormai tristemente relegati a meri riempitori di librerie?
Ma la vera ragione per la quale leggere favole ai bambini è “out” è che non abbiamo tempo. O meglio, non vogliamo trovarne.
La sera è più facile piazzare il pargolo davanti alla TV, delegandole il compito di farlo rilassare, piuttosto che trascorrere del tempo a leggergli una fiaba accompagnandolo così tra le braccia di Morfeo insieme a fate e streghe.
Ma attenzione: il danno che stiamo facendo ai nostri figli è enorme, e non lo sappiamo nemmeno.
L’importanza delle fiabe: l’immaginazione
Proviamo a fare un gioco, per una sera. Proviamo a leggere favole ai bambini.
Siamo pronti? Attenzione perché potrebbe avere degli effetti sconvolgenti. Potrebbe accadere persino che i nostri bimbi inizino a…fantasticare!
Potremmo vedere i loro occhi riempirsi di meraviglia mentre la loro mente si accende e incomincia a creare delle immagini. No, non quelle trite e ritrite dei cartoni animati: immagini inedite, tutelate dal copyright della loro fantasia.
Potrebbero creare il volto della principessa che sta nel castello, del drago multicolore e sputafuoco, persino della strega cattiva e del principe senza macchia e senza paura!
E, chissà, persino addormentarsi tranquilli, soddisfatti per quel racconto sussurrato a mezza voce proprio dalla loro mamma o dal loro papà, di solito così distratti.
L’importanza delle fiabe: la morale
Ma v’è persino di più.
Leggere favole ai bambini è lo strumento più antico attraverso cui i nostri antenati insegnavano i concetti più alti della coscienza e conoscenza umana in maniera semplice e straordinariamente efficace.
La differenza tra buono e cattivo, tra giusto e ingiusto, tra libertà e prigione, tra odio e amore: è tutto racchiuso in una semplice fiaba.
E, udite udite, i bambini recepiscono tutto questo persino divertendosi e senza dovergli gridare dietro cosa si fa e cosa no.
Magia? No, favola.
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