Palermo #captureibisstyles Day 1

Quando Flavia mi ha chiesto di partire come inviata travel blogger per Tendi Trendy alla volta di Palermo, ho accolto con entusiasmo e felicità questa insolita proposta che per me avrebbe rappresentato un’esperienza completamente nuova.
Il fine del viaggio era di promuovere il progetto #captureibisstyles e far conoscere attraverso gli occhi e i mezzi dei blogger le meraviglie, gli usi e le bellezze architettoniche del capoluogo siciliano.
Per chi non dovesse esserne ancora a conoscenza, #captureibisstyles è un’iniziativa legata alla catena degli alberghi Accor, lanciata in cinque paesi europei.
Gli Ibis Styles sono tutti accomunati da una forte presenza di elementi di design nell’arredamento e nella struttura che li rende unici e divertenti; nello specifico, con #captureibisstyles, è stata data la possibilità ai blogger ospiti di partecipare al concorso indetto da Ibis, un concorso unico e originale.
All’interno della hall dell’hotel erano presenti una serie di pezzi di design facenti parte dell’arredamento affiancati da un cartello recante il loro nome e il loro prezzo… In likes!
Avete capito bene, proprio likes!
Non è né strampalato né insolito, e ora vi spiegherò anche il perché.
Il compito dei blogger è stato quello di fotografare uno o più pezzi, caricare la foto su Instagram e cercare di ottenere il numero di likes indicato sul cartello per potersi aggiudicare il possesso del pezzo scelto.
Dopo le invasioni digitali ai vari articoli, le super simpatiche e cordiali proprietaria e direttrice dell’albergo, hanno fatto fare a me e ai miei compagni di viaggio un tour completo della struttura mostrandoci le junior suites e le suites e il pezzo forte e motivo di orgoglio dell’hotel: il parcheggio.
Non sto vaneggiando, il parcheggio è una vera e propria opera d’arte perché i muri che ne delimitano il perimetro sono completamente coperti da murales, graffiti e disegni realizzati da sette artisti appositamente per rendere unico il parcheggio.
La presenza di questi muri ha reso il tutto molto variopinto e perfettamente conforme alla cornice costituita dal porto e dal borgo antico.
Oltre all’accoglienza calorosa e divertente, c’è stata anche un’accoglienza che ci ha presi per la gola; un gustoso pranzo tipico nella terrazza dell’hotel, all’interno della quale si svolge anche la prima colazione.
Pane e panelle, pani ca meusa, panini con roast-beef e, tra le mie pietanze preferite, la deliziosa pasta con melanzane.
Non mi dilungherò anche sul buffet di dolci, ma vi dico soltanto che la mia mente viaggia ripensando alla torta sette veli, una torta realizzata con sette strati di cioccolato e crema al burro.
Non voglio soffermarmi unicamente sul cibo per non oscurare tutte le bellezze che abbiamo visitato in giro per la città.
In compagnia di una simpatica preparatissima guida, un signore palermitano DOC, siamo partiti subito dopo pranzo in direzione della chiesa Sant’Anna per ammirarne la facciata e della GAM, galleria d’arte moderna di Palermo.
Abbiamo ammirato dipinti e sculture di artisti siciliani, palermitani e non del calibro di Guglielmo De Sanctis, Alessandro Rondoni, Giuseppe Sciuti, Lio Gangeri, Michele Cotti e Adalberto Abbate (solo per citarne alcuni).
Camminando per le viuzze con il capo rivolto verso l’alto per le bellezze presenti ogni angolo, ho percepito fortemente l’influenza orientale nelle strutture e nelle cupole rosse ricorrenti in molte chiese.
Estrema meraviglia quando mi sono trovata di fronte alla rinominata “Fontana della Vergogna”, uno dei tanti motivi di orgoglio di Palermo, tanto da essere definita dalla guida “la nostra Fontana di Trevi”.
Fontana della vergogna perché estremo sconcerto e orrore si sono trovati quando fu scorta per la prima volta dalla gente.
Una miriade di corpi nudi collocati per di più nel posto sbagliato; la fontana circolare infatti, era situata proprio di fronte al convento delle monache di clausura verso il quale era rivolto niente meno che uno degli uomini mitologici più belli della storia, Adone.
In seguito al raccapriccio e allo segno provocati dalla presenza dei corpi nudi maschili e femminili, le sculture vennero fatte castrare per minimizzare la vergogna che si provava nel guardarle.
Il primo giorno di visite è terminato in bellezza con una visione perimetrale del maestoso e solenne teatro Massimo.
Per quanto riguarda la sera abbiamo cenato all’osteria Ballarò, un posto tipico e molto famoso nel cuore del centro di Palermo e arredato in modo ricercato e accogliente con più richiami possibili alla Sicilia e alle sue tradizioni.
Ovviamente ci è stato riservato un menù tipico che ci permettesse di assaggiare più cose possibili e quindi via con sarde beccafico e capponata di melanzane, crocchette di patate e panelle, timballo di anellini al sugo e pasta con le sarde, melanzane abbottonate, polpette di pesce, carne e verdure, il tutto culminato con un grande cannolo di ricotta di bufala.
Una cena leggera, penserete voi…
La nostra giornata in quel di Palermo è terminata nel più movimentato dei modi: una bella escursione a Palazzo Steri per “la notte delle streghe”.
Il palazzo, completamente buio eccetto qualche lumino nel corridoio, rappresenta l’antica prigione dei condannati al tribunale dell’inquisizione, streghe ed eretici.
Le due guide, calate nei panni di due streghe ormai morte, si facevano portavoce di tutti gli innocenti condannati a una vita di torture e reclusione, leggendo e interpretando quelle poche testimonianze pervenute dopo l’incendio degli antichi archivi.
A rendere particolare quest’esperienza è stata la magistrale e macabra messa in scena del tutto, con tanto di trita di torture provenienti dalle altre celle.
Questo è stato il mio primo giorno a Palermo, per il secondo e ultimo, aspettatemi con un secondo post.
Baci baci,
Alessiarux
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