
Le principesse disney hanno segnato l’infanzia di molti bambini, me inclusa, ma spesso e volentieri ci si domanda se diano il buon esempio ai bambini.
Dagli anni ’30 a oggi le principesse Disney sono la testimonianza di come il ruolo della figura femminile nella società sia profondamente cambiato; nei grandi classici disney principi e fatine erano l’unico modo per cambiare il proprio destino, ora sono le stesse principesse disney ha combattere per una sorte migliore.
Sono 12 le principesse disney, una diversa dall’altra:
- Biancaneve – bella principessa dalla pelle candida e con la voce da usignolo. I suoi tratti distintivi sono gentilezze e oserei dire ingenuità.
Insieme a Cenerentola sono imparentate con le antagoniste delle storie, le matrigne sempre spregevoli e invidiose delle figliastre.
La storia si basa su una fiaba dei fratelli Grimm ed è stato il primo film d’animazione prodotto in America a colori e il primo Classico Disney. - Cenerentola – cresciuta in casa con tre donne che la maltrattano e la costringono a lavori di ogni genere, questa principessa disney non si perde mai d’animo e mantiene intatta la sua bontà.
Cenerentola è ispirato a una favola europea, come Biancaneve. - Aurora – La bella addormentata nel bosco ha creato il mito del bacio del vero amore, che ritroviamo in altri cartoni e film.
Tra le principessa disney è quella che compare di meno sullo schermo: soltanto per 18 minuti e ha solo 18 battute.
È l’unica a non avere uno scontro diretto con il suo antagonista.
La storia si basa sulla fiaba La bella addormentata di Charles Perrault. - Ariel – si discosta fortemente da queste 3 principesse, è infatti intraprendente, avventurosa e spesso impulsiva.
La storia si ispira ai racconti di Hans Christian Andersen. - Belle – è coraggiosa, sognatrice, intelligente; è la prima delle principesse disney che affronta in prima persona l’antagonista, la Bestia, e che va oltre le apparenze veicolando un messaggio importantissimo: non giudicare una persona per il suo aspetto, ma per il suo cuore.
La storia si basa su una fiaba francese. - Jasmine – crede nel vero amore e non gli importa della vita reale; sposa Aladdin, un ladro squattrinato diventano la prima principessa disney a non innamorarsi di un principe.
- Pocahontas – è uno spirito libero ed è molto coraggiosa; è l‘unica principessa ad avere 2 amori John Smith e John Rolfe, in Pocahontas 2 – Viaggio nel nuovo mondo.
- Mulan – non ha titoli regali ma è una donna riflessiva, dolce e sensibile, disposta a nascondere la sua femminilità per salvare la vita del padre.
Il cartone animato è ispirato all’antica leggenda cinese di Hua Mulan. - Tiana – grande lavoratrice che sogna di aprire un ristorante tutto suo a New Orleans; è la prima principessa disney afroamericana e l’unica protagonista che viene trasformata in animale, una rana per l’esattezza.
- Rapunzel – ingenua, dolce e curiosa; la sua storia è ispirata alla fiaba tedesca Raperonzolo scritta dai fratelli Grimm.
- Merida è una giovane principessa scozzese decisa e impetuosa, che si ribella alla tradizioni di famiglia, prendendo in mano la sua vita. Per molti è stata considerata un potente modello di emancipazione e libertà.
- Elsa – indipendente e contro le convenzioni, vive in eterno conflitto con se stessa per via dei poteri che fin da piccola possiede.
Il suo personaggio si ispira alla “Regina delle nevi” della fiaba di Hans Christian Andersen.
Elsa è la prima principessa a non aver mai evidenziato alcuna preferenza sessuale, rappresentando per molte il simbolo dell’accettazione di sé.
Nel 2016 nacque una campagna su Twitter con l’hashtag #GiveElsaAGirlfriend, che chiedeva alla Walt Disney di incoronare Elsa come prima eroina lesbica.
L’iniziativa fu lanciata da Alexis Isabel Moncada, blogger di “Feminist Culture” che aveva dichiarato:Creare storie in cui i protagonisti sono sempre uomo e donna è ripetitivo. Mancano personaggi in cui identificarsi.
Altri membri della comunità Lgbt confermarono che un personaggio omosessuale li avrebbe aiutati nell’età dello sviluppo.
PRINCIPESSE DISNEY: CATTIVO ESEMPIO
Secondo la Brigham Young University le storie di Ariel, Jasmine e Cenerentola diffondono stereotipi che limitano le future prospettive e i comportamenti corretti delle bambine.
La Dottoressa Sarah M.Coyne afferma che:
I genitori pensano che la cultura Disney delle Principesse sia sicura. Ma se si immergessero appieno, i genitori dovrebbero riconsiderare l’impatto a lungo termine di un simile approccio culturale
La ricerca è stata condotta su 198 bambini, in età prescolare, ai quali è stato domandato la frequenta e la modalità (giochi, cartoni animati ecc..) con cui interagiscono con le principesse disney.
Ai bambini è stato anche chiesto di stilare una classifica dei loro giocattoli preferiti; del campione esaminato, rispettivamente il 96% e 87% di bambine e bambini, avevano avuto a che fare con il mondo delle principesse disney:
Il 61% delle bambini adoperava giochi delle Principesse, rispetto ad un modesto 4% dei bambini.
In entrambi i casi è emerso che la crescente interazione con il mondo delle Principesse portava ad adottare comportamenti tipicamente marcatamente femminei, rischiosi per le bambine in quanto meno sicure della loro immagine corporea rispetto ai maschi.
La Dottoressa Coyne ha spiegato che:
Sappiamo che le ragazze che fortemente aderiscono a stereotipi sul genere femminile sentono di non poter fare alcune cose, pensano di non poter avere successo in matematica o in scienze non vogliono ‘sporcarsi le mani’, così sono meno predisposte a sperimentare
Inoltre le principesse enfatizzano pericolosamente l’emblema della eccessiva magrezza, assimilabile anche in tenera età, che con lo sviluppo può portare alla concretizzazione di disturbi alimentari seri.
Gli autori della ricerca consigliano i genitori di non vietare la visione dei cartoni animati con protagonista le principesse, ma di incoraggiare lo sviluppo di interessi variegati e di rendere i figli consapevoli dell’influenza dei media.
Il consiglio è quello di guardare la tv con i vostri figli e spiegarli sempre il significato delle immagini che vedono.
L’Accademia Americana dei Pediatri afferma che i bambini sotto i due anni non dovrebbero passare del tempo davanti alla tv.
Dr. Brown, membro dell’Accademia, consiglia:
Andando di pari passo con i nostri tempi, la cosa migliore da fare con vostro figlio è dargli l’opportunità di crescere facendo giochi costruttivi. Potete farli sia insieme a lui, sia lasciandolo giocare indipendente. I bambini ne hanno bisogno, proprio per capire come funziona il mondo.
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