Sanremo, un festival che fa (sempre) tendenza

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La 73esima edizione del Festival di Sanremo è alle porte, è quasi tutto pronto per uno degli eventi più attesi dell’anno nel nostro paese e non solo.

L’interesse è rivolto innanzitutto alla gara e alla sfida delle canzoni.

Per quanto concerne il possibile vincitore le scommesse sul Festival di Sanremo dicono che stavolta il favorito numero uno è Ultimo, arrivato secondo nel 2019 alle spalle di Mahmood. Ma in buona posizione ci sono anche Marco Mengoni, Giorgia ed Elodie.

Nonostante sia il Festival della Musica, nel corso della sua storia Sanremo è stata un’occasione anche per lanciare mode, look, costumi stravaganti, messaggi populisti e anche politici. Per quanto concerne i vestiti, tra quelli che hanno suscitato maggior scalpore rientrano senza ombra di dubbio le calzette e gli occhiali con montatura extralarge di Arisa, lo spacco inguinale di Belen Rodríguez che lasciava intravedere la farfallina tatuata, la gonna di Mahmood e i tantissimi look incredibilmente provocatori di Achille Lauro.

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Canzoni che hanno scritto la storia della musica italiana lo hanno fatto anche perché accompagnate da un abbigliamento che in un modo o nell’altro è stato in grado di lasciare il segno.

Due esempi pratici sono Mina, che nel 1961 canta Mille bolle Blu con un abito a pois, ed Anna Oxa, che nel 1977 canta “Un’emozione” con giacca, cravatta e pantaloni, oltre ad un tocco punk che non passa di certo inosservato, così come il perizoma in bella vista fuori dal pantalone mostrato nell’edizione del 1999.

Sanremo è stata anche l’occasione per parlare del fenomeno del body positive, che in America ha cominciato a far discutere in particolar modo tra il 2010 ed il 2011.

Quando parliamo di body positive, parliamo di tutte quelle persone che esteticamente non si riconoscono nei canoni odierni imposti dalla moda e dai social media.

Nell’edizione del 2010 di Sanremo, tuttavia, a portare questo tema sul palco dell’Ariston è stata Antonella Clerici, che, facendo tanta autoironia, si è mostrata con delle scollature decisamente evidenti e generose. Il palco dell’Ariston permette agli artisti di esprimersi liberamente non solo attraverso la propria musica e le proprie canzoni, ma anche mediante la maniera di vestirsi.

A lasciare a bocca aperta nel 2019, come già anticipato in precedenza, è stata la gonna indossata da Mahmood, che però grazie alla sua eleganza è stato in grado di rendere sobrio e maschile un abito originariamente femminile.

Il messaggio lanciato da Nicola Cerioni, stylist che ha ideato questo abito insieme a Gucci, è stato chiaro ed importante, volto a riflettere sulla fluidità e sul maschile/femminile. Parlando dell’ultima edizione, vinta da Mahmood e Blanco, la traccia è stata chiara fin dalla prima serata.

Sul palco dell’Ariston c’è stato un vero e proprio mix di tradizione, come ad esempio con le performance di Gianni Morandi e Massimo Ranieri, e di innovazione, novità.

A lasciare piacevolmente colpiti gli addetti ai lavori e il pubblico è stata la scelta da parte di Elisa di ripresentarsi al Festival di Sanremo con un vestito totalmente bianco, proprio come in occasione della sua partecipazione e della sua vittoria maturata nel 2001. In quell’occasione creò i suoi abiti da sola, optando per il bianco per dare un significato al momento che stava vivendo. In quel caso il colore le portò fortuna, anche per questo motivo lo ha riproposto lo scorso anno.

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