Vaccini obbligatori: come cambia la normativa

Quello dei vaccini obbligatori è un argomento delicato, anzi delicatissimo.
E’ uno di quegli argomenti sui quali le mamme si confrontano, si scontrano e si dividono che manco Guelfi e Ghibellini.
Da quando sono mamma anch’io ho iniziato ad interrogarmi sulla necessità e pericolosità dei vaccini obbligatori e sono entrata nel vortice di infiniti pareri, opinioni, insulti, difese che vedono spesso contrapposti medici e genitori; un mare magnum inestricabile, nel quale i freddi numeri della scienza si scontrano con le emozioni (principalmente le paure) della categoria maggiormente depositaria di tutta l’ansiosità del genere umano: le mamme, appunto. O, quantomeno, quelle moderne, perché – diciamocelo – quando eravamo piccoli noi non ci si faceva tutte queste paranoie: una punturina sul braccio e stop; al massimo ci veniva concesso di guardare i cartoni mezz’ora in più se eravamo stati bravi…oppure di mangiare il gelato-doppio-cioccolato se eravamo stati proprio bravi bravi.
L’ansia da vaccini è quindi connaturata al fatto stesso di diventare genitore; inizia intorno al secondo mese del bebè e prosegue sino alla maggiore età. Ma se fino a qualche mese fa la questione era circoscritta al (a volte feroce) scambio di opinioni sui social o negli studi pediatrici, i recenti fatti di cronaca relativi alle epidemie di meningite e morbillo hanno portato la problematica a livelli nazionali, imponendo un intervento governativo in materia di vaccini obbligatori. E finalmente.
Quali le novità
Il decreto sui vaccini obbligatori datato maggio 2017 ha fatto storcere il naso a qualcuno e infuriare qualcun altro, ma ha il sicuro pregio di aver uniformato la normativa in tutto il territorio nazionale, togliendo la discrezionalità in materia che sino ad ora possedeva ogni Regione.
Il numero delle vaccinazioni obbligatorie passa da 4 a 12, ma poiché molte sono somministrate in maniera combinata, il numero di iniezioni diventano 5 e precisamente:
- Vaccino esavalente: comprende l’anti-poliomelitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse e anti-Haemophilus influenzae tipo B. Viene somministrato a partire dai 2 mesi di vita e prevede diverse dosi.
- Vaccino trivalente MPR: comprende l’anti-morbillo, anti-parotite ed anti-rosolia. Viene somministrato a partire dal 13esimo mese di vita e prevede un solo richiamo.
- Vaccino anti-varicella: potrà essere somministrato con dose monovalente o in combinazione con l’MPR, anch’esso a partire dal 13esimo mese di vita.
- Vaccinazioni anti-meningococciche: si tratta delle due vaccinazioni anti-meningite di tipo B e C, somministrate la prima in 4 dosi nel corso del primo anno di vita e la seconda in unica dose al compimento del 13esimo mese.
Da evidenziare che il numero e le modalità di somministrazione delle vaccinazioni obbligatori varierà a seconda dell’anno di nascita poiché l’offerta vaccinale è aumentata nel corso degli ultimi 15 anni. In particolare:
- I nati tra il 2001 e il 2011: l’obbligatorietà riguarda 9 vaccini: quelli compresi nell’esavalente e quelli compresi nella trivalente MPR;
- I nati tra il 2012 e il 2016: l’obbligatorietà riguarda 10 vaccini: quelli compresi nell’esavalente, quelli compresi nella trivalente MPR e l’anti-meningococco B;
- I nati a partire dal 2017: l’obbligatorietà riguarda tutte le 12 vaccinazioni sopra elencate.
Le sanzioni in caso di mancato rispetto dell’obbligo vaccinale
I bambini che non saranno in regola con il piano vaccinale non potranno iscriversi alla scuola dell’infanzia (da 0 a 6 anni), sia pubblica che privata. A tal fine è fatto obbligo al dirigente scolastico di segnalare tempestivamente alla ASL di competenza quei bimbi che non risultino in regola, pena il reato di omissione in atti d’ufficio.
Per quanto invece riguarda i bambini in età scolare (elementari, medie e primi due anni delle superiori, sino ai 16 anni compiuti di età) l’inadempienza agli obblighi vaccinali non comporterà il divieto di iscrizione, ma pesanti sanzioni economiche per i genitori: la multa, difatti, va da un minimo di 500 ad un massimo di 7.500 euro. Per dimostrare di aver adempiuto all’obbligo di legge occorrerà presentare il libretto delle vaccinazioni ovvero, in alternativa, un’autocertificazione in cui si attesti o di aver adempiuto all’obbligo o di aver programmato le vaccinazioni con la Asl. Il tutto, entro il termine del 10 luglio.
Esonero dall’obbligo vaccinale
In comprovati casi di patologie o pericoli per la salute del bambino derivanti dalla vaccinazione, certificati dal pediatra ASL, sarà possibile ottenere l’esonero dall’obbligo vaccinale; allo stesso modo si potrà procedere nel caso in cui siano già state contratte le patologie contro le quali è previsto il vaccino, ma in tali casi il medico curante potrà disporre delle analisi del sangue per verificare l’effettivo sviluppo degli anticorpi.
Il nostro giudizio
Tralasciando l’aspetto tecnico scientifico in merito alle annose questioni che da sempre gravitano intorno alla questione dei vaccini obbligatori (correlazione vaccino-autismo, eccessiva presenza di metalli pesanti nelle somministrazioni, ecc), riteniamo che, pur con tutti i limiti di una normativa scritta ed emanata di getto, con la forma tecnica del decreto legge che (di suo) è appunto un intervento d’urgenza, la disciplina in merito all’obbligatorietà vaccinale fosse divenuta ormai imprescindibile.
Non possiamo tuttavia sottacere alcuni gravi punti interrogativi che non sono ad oggi stati ancora affrontati né risolti dalla nuova normativa (la quale, è bene sottolinearlo, è già in vigore): anzitutto restano fuori alcuni vaccini estremamente importanti e diffusi, quali l’anti-pneumococco e l’anti-papilloma virus; inoltre non è ben chiaro in quale modo effettivamente applicare su scala nazionale i necessari controlli (analisi del sangue a tappeto?).
Desta infine perplessità una ultima considerazione, forse la più importante: se la nuova normativa è stata diramata per proteggere la salute pubblica e tutelare quindi l’intera popolazione nazionale a partire dai nostri bambini, non si comprende come mai sia prevista quale pena effettiva in caso di mancato rispetto dell’obbligo solamente una sanzione pecuniaria, assolta la quale il genitore dissenziente si mette al riparo da ulteriori violazioni: in buona sostanza è una normativa che agevola coloro i quali, in propria coscienza, possono permettersi di “pagare lo Stato” per non vaccinare i propri figli. E questo, consentiteci, non appare molto in linea con l’esigenza di tutela della salute pubblica.
Leggi il post sui vaccini per i neonati.
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