Vendita apparecchi acustici: quando ne hanno bisogno i bambini

L’ipoacusia è una disfunzione dell’apparato acustico che comporta un abbassamento dell’udito.
In alcuni casi questa può essere congenita, in altri invece causata da patologie o traumi subiti dall’orecchio.
I dati, però, ci dicono come i bambini nati con problemi acustici siano numerosi. Secondo gli ultimi dati ISTAT un bambino su 1000 presenta problemi uditivi già dalla nascita, spesso associati ad altre problematiche congenite.
Riuscire a individuarli per tempo è essenziale, soprattutto in età pediatrica. Dall’udito, infatti, passano molti stimoli che riguardano lo sviluppo delle sinapsi e le competenze del bambino, sin dalle prime ore di vita. Dal questo senso passa gran parte dello sviluppo corretto del linguaggio, della capacità di esprimersi correttamente e di intessere relazioni.
Una diagnosi tardiva di un problema uditivo in età pediatrica può compromettere alcune fasi di sviluppo, con inevitabili ripercussioni sulla qualità della vita anche in età adulta.
Riuscire a individuare la causa e il livello di ipoacusia nei bambini, permette di intervenire tempestivamente anche attraverso l’impiego di sistemi protesici e percorsi riabilitativi.
La vendita apparecchi acustici, ormai, non è più riservata solo a pochi centri, ma è piuttosto capillare su tutto il territorio nazionale, soprattutto in seguito all’avvento dei dispositivi digitali e i negozi online. Consultando il sito di uno di questi centri o rivenditori specializzati si possono passare in rassegna molti modelli, adatti anche ai bambini.
Può valere la pena, in ogni caso, capire più da vicino come riconoscere un problema di udito nel bambino o persino in un neonato.

Sviluppo dell’udito nei bambini
Per capire come individuare eventuali problemi di ipoacusia nel neonato, e informarsi sulla vendita apparecchi acustici pediatrici, può tornare utile conoscere le diverse fasi di sviluppo correlate all’udito.
Come già anticipato, infatti, i bambini sono in grado di sentire sin dalla nascita, anzi, persino prima di nascere. Non è un caso che siano in grado di calmarsi e riconoscere quasi subito la voce dei genitori e le melodie più familiari.
Dopo i primi mesi, man mano che il bambino impara a interagire con gli altri, elabora una serie di risposte agli stimoli che riceve. Può essere il caso delle prime risate, quando sente il rumore di uno starnuto o altri suoni che trova divertenti, ma anche un sussulto o un pianto, in seguito a un forte e improvviso rumore.
Dopo i 6 mesi, invece, il bambino riconosce il significato di alcune parole per lui importanti, come latte, pappa, palla, manifestando reazioni diverse, fino a quando, dopo i 10-12 mesi non inizia a pronunciare le prime parole, imitando i suoni di quelle che ascolta. Conoscere queste fasi di sviluppo aiuta senza dubbio a individuare eventuali problemi all’udito, poiché l’assenza delle normali reazioni agli stimoli, da parte del bambino, può essere un campanello d’allarme da non trascurare.
Come riconoscere l’ipoacusia nei bambini
Esistono dei segni molto evidenti che possono far immaginare la presenza di problemi più o meno gravi nell’apparato uditivo del bambino. Tra questi si possono menzionare ad esempio, le mancate reazioni a rumori forti, come una porta che sbatte o un oggetto pesante che cade, o l’incapacità di individuare la fonte di un suono.
Anche il deficit lessicale o il fatto che inizi a parlare più tardi rispetto alla media possono rappresentare un campanello d’allarme. Può anche succedere che non si giri quando viene chiamato col suo nome o, se la persona che gli parla non è di fronte a lui, non riesca a percepire l’emissione del suono.
In tutti questi casi, una diagnosi precoce, con apposito esame audiometrico, può essere in grado di individuare il problema e misurare anche il grado di ipoacusia. In questi casi, poi, servirà informarsi sulla vendita apparecchi acustici e procedere all’applicazione di uno di questi.
No comment yet, add your voice below!