Volo cancellato: che fare?

volo cancellato

Come comportarsi in caso di volo cancellato? Come ottenere i rimborsi? Ecco tutto ciò che dovete sapere!

Abbiamo impiegato due giorni per fare le valigie. Abbiamo pianificato il viaggio in ogni minimo dettaglio. Ci siamo svegliati all’alba e abbiamo tirato giù dal letto i bambini, lavati, vestiti e nutriti a tempo record. Siamo arrivati puntuali in aeroporto e ora…nooooo, panico! Volo cancellato.

Ma come, ma perché, ma chi l’ha deciso?

Chi ha vissuto questo vero e proprio incubo sa che la rabbia e la frustrazione sono le prime reazioni che nascono dentro di noi. Poi si razionalizza e si cerca una soluzione.

Volo cancellato, perché?

Anzitutto, delusione ed inconvenienti a parte, bisogna capire le ragioni del volo cancellato.

Perché a volte possono essere molto serie e dipendere dalla tutela della nostra sicurezza.

I guasti tecnici sono tra le prime cause di volo cancellato, e permettetemi di dire ben vengano. Se l’aereo presenta problemi tecnici gravi al motore o ai sistemi di sicurezza, bé meglio non partire che rischiare, la salute e sicurezza dei voli vengono prima di ogni altra esigenza, e la cronaca purtroppo insegna.

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Altra causa frequente possono essere condizioni climatiche avverse; in questi casi, in genere, i voli vengono posticipati di alcune ore o anche al giorno successivo (a me capitò a Londra…tutta una notte in aeroporto!) ed è raro che si giunga alla soppressione del volo. Ovvio, a meno che non si tratti di eventi eccezionali (tipo eruzione vulcanica che si verificò in Islanda, ma lì si è sfigati parecchio).

Anche gli scioperi infine possono comportare cancellazioni di voli. E lì, ok siamo d’accordo, a noi rode parecchio, ma mettiamoci anche nei panni dei lavoratori che stanno protestando…evidentemente hanno le loro serie ragioni.

In tutti questi casi di forza maggiore, poco sopra ricordati tranne ovviamente lo sciopero, non spetta alcun rimborso.

Volo cancellato: che fare?

Ma che fare in caso di volo cancellato che non dipenda da cause di forza maggiore?

Il primo passo è chiedere il rimborso del biglietto pagato.

Per farlo, dobbiamo accertarci che la compagnia non ci avesse in alcun modo avvisato della cancellazione nelle due settimane precedenti il volo, altrimenti non ci spetta il risarcimento.

Se avete appreso della cancellazione in aeroporto, recatevi immediatamente presso il desk della compagnia aerea e dichiarate di voler chiedere il rimborso del biglietto.

Attenzione a conservare biglietto, carta d’imbarco e relativo PNR oltre a tutti gli scontrini dei pagamenti effettuati!

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In alternativa, consultate il sito della compagnia, ove sarà sicuramente presente la possibilità di richiedere un rimborso attraverso un form online.

Se entro sei settimane dalla richiesta di rimborso non avete ancora ricevuto risposta, potete rivolgervi all’ENAC, sul loro sito.

Volo cancellato: risarcimento del danno

Ma non basta, perché oltre al rimborso del biglietto possiamo ottenere anche il risarcimento del danno patito.

Vi è un vero tariffario stabilito dalle compagnie aeree che è legato alla distanza della nostra destinazione: l’importo previsto è di 250 euro per tratte fino a 1.500 km, mentre sale a 600 euro per tratte superiori a 3.500.

Volo cancellato: aspetti tecnico-giuridici

Infine, è bene chiarire un punto importante.

In ogni caso di contenzioso inerente richieste di rimborsi o risarcimenti danni, il foro competente a dirimere la controversia è quello del luogo di partenza del volo e non quello ove ha sede legale la compagnia aerea. Il che, specialmente in caso di sedi estere, non è di poco conto.

Inoltre, in caso di voli interni all’UE, il passeggero deve solo conservare la carta d’imbarco ed il relativo codice PNR, ma senza dimostrare la cancellazione.

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