Voltura: come si richiede e quanto costa

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Nel Mercato Libero sia il prezzo del servizio di vendita sia le condizioni contrattuali di una fornitura vengono definiti indipendentemente da ciascun venditore in linea con la normativa vigente.

Tutti i gestori prevedono la possibilità di richiedere la voltura, ovvero il cambio di intestatario di un contratto di fornitura già attivo, in contemporanea con il cambio fornitore. In occasione della voltura, dunque, i clienti possono scegliere di cambiare venditore o di optare per un contratto diverso (rimanendo con lo stesso venditore). Per individuare le tariffe luce e gas più convenienti da attivare ci si può affidare al comparatore online gratuito di Segugio.it, che consente di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze e di risparmiare in modo semplice e veloce sulle bollette.

Con la voltura non viene mai interrotta l’erogazione di energia elettrica.

La lettura o l’autolettura del contatore verranno usate per fatturare i consumi, fino alla data della voltura, al precedente intestatario e i consumi successivi al nuovo intestatario. I tempi tecnici per ottenere una voltura senza cambiare venditore sono in media di cinque giorni lavorativi. Se invece si decide di effettuare una voltura con cambio venditore, vanno considerati anche i tempi necessari per registrare il nuovo contratto.

I venditori non possono addebitare la morosità del precedente intestatario in caso di subentro o voltura, ad eccezione che chi voltura o subentra non sia estraneo al debito. È il caso di un erede del precedente intestatario defunto o di un convivente del precedente intestatario nella casa in cui è presente la fornitura. Spesso il venditore richiede, infatti, a chi voltura anche un’autocertificazione che attesta la sua estraneità al debito.

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Come si richiede e quanto costa?

È il nuovo cliente a dover presentare la richiesta di voltura al venditore che eroga il servizio o a un nuovo fornitore se intende cambiare. La legge prevede che chi ne fa richiesta debba dimostrare di avere un titolo sulla proprietà, anche mediante un’autocertificazione. Per fare una voltura occorre fornire inoltre specifiche informazioni, quali: il codice POD (per la fornitura elettrica) e il codice PDR (per il gas); la lettura del contatore; i propri dati anagrafici; l’indirizzo di fornitura, residenza e fatturazione. Chi opta per la domiciliazione bancaria deve comunicare anche il codice IBAN.

Il costo della voltura varia a seconda del contratto sottoscritto se si è clienti del Mercato Libero. Il distributore addebiterà inoltre un contributo fisso di 25,51 euro per oneri amministrativi. Chi è ancora servito in Maggiore Tutela dovrà pagare, invece, un contributo di 23 euro per oneri amministrativi al venditore, oltre alla quota fissa per il distributore. Quando si sottoscrive un nuovo contratto bisogna inoltre mettere in conto anche altre spese, quali: l’imposta di bollo o altre garanzie se previste nel contratto.

Voltura e subentro: cosa cambia?

Il subentro, a differenza della voltura, è una riattivazione. Si opta per questa opzione quando un nuovo cliente attiva una fornitura in seguito alla cessazione del contratto del precedente cliente che ha richiesto anche la disattivazione del contatore.

Ci si ritrova a fare i conti con la voltura o il subentro soprattutto durante un trasloco. La scelta tra le due operazioni non è libera, ma dipende dallo stato della fornitura. Se il contatore è attivo, si può procedere tranquillamente con una voltura; se l’utenza, invece, non risulta più attiva bisogna fare un subentro e l’utente può scegliere di restare sia con il fornitore precedente che optare per un altro. Anche nel caso del subentro è il cliente a dover presentare la richiesta al venditore prescelto. Quest’ultimo invierà poi la richiesta di attivazione al distributore entro due giornate lavorative. L’attivazione della fornitura sarà effettuata dal distributore entro cinque giorni lavorativi. Se i tempi non vengono rispettati, i clienti possono ricevere in bolletta un indennizzo automatico.

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