Valigia ospedale parto: ecco cosa metterci

Oggi affronterò con voi un tema molto ma molto scottante, siete pronti? Valigia ospedale parto, ecco cosa metterci.
Attenzione le pagine che seguono potrebbero indurre il lettore a considerare la scrivente una pazza maniaca del controllo altamente pericolosa!
Non preoccupatevi è tutto sotto controllo… (ameno credo…!!).
Trentesima settimana di gravidanza e l’ansia comincia prendere piede… “Se dovessero rompersi le acque oggi?…Se mi succedesse qualcosa e mi dovessero ricoverare d’urgenza??…..E se il mondo dovesse finire e il corredino della bimba non fosse pronto?…. E se preparo tutto in anticipo vuoi vedere che mi porto sfiga e qualcosa va male?”…etc etc etc….
Vabbè a mia discolpa posso dire che durante la mia precedente gravidanza ebbi un episodio di peritonite acuta che mi portò a trascorrere un “piacevolissimo” mese in ospedale.
Trattandosi di un imprevisto, non avevo ancora la mia valigia ospedale parto pronta e mi affidai a mio marito per procacciarmi tutto ciò che mi serviva.
Ancora oggi mi vengono i brividi al pensiero di quando lo vidi entrare di notte nella mia stanza, con il suo borsone da calcio del 1990 bucato e sporco dove aveva riposto, con la grazia che lo contraddistingue, il pigiama che avevo indosso la mattina con i residui di zuppa di latte, il beauty dei trucchi con il dentifricio quasi finito, i perizoma che ho smesso di mettere con la convivenza e dulcis in fundo le infradito da mare che usavo per lavare i balconi…
Certo devo fare un pò il mea culpa, sono una disordinata patologica e anche quando mia madre ha cercato di porre rimedio alla situazione ha avuto non poche difficoltà a barcamenarsi tra la baraonda di roba sparsa alla rinfusa nell’armadio.
In quella già tragica situazione anche la natura volle fare la sua parte….
Il giorno successivo al mio ricovero avevo prenotato un appuntamento con l’estetista; visto che nei mesi precedenti ero impegnata con il trasloco e la ristrutturazione della nuova casa, avevo trascurato per tanto tempo l’aspetto depilazione.
Ovviamente essendo degente presso un Policlinico universitario c’erano tanti coetanei specializzandi …. lascio a voi immaginare l’imbarazzo di farmi visitare in quello stato brado…
Per riprendermi dalla malattia ma ancora di più dal trauma degli eventi che vi ho descritto ci sono voluti diversi anni ma giuro che da allora ogni tre settimane non salto mai la ceretta!!!!!!!
Borsa mamma
Imparata la lezione, questa settimana mi sono dedicata alla preparazione del mio piccolo (ahahhahaah) bagaglio comprensivo di:
– n. 4 camice da notte sbottonate davanti sia a manica lunga che corta (beh se dovessi fare il cesareo in ospedale si resta almeno 3 giorni e chissà a quanti gradi impostano la temperatura);
– n. 1 vestaglia;
– n. 1 pacco di assorbenti a mutandina;
– n. 4 paia di mutande alla Briget Jones;
– n. 3 paia di calzini di cotone;
– n. 2 reggiseni allattamento;
– n. 1 paio di ciabatte sanitarie;
– n. 3 asciugamani da bidet;
– n. 1 asciugamano per il viso;
– n. 1 asciugamano per la doccia (spero di poterla fare durante il travaglio visto che dicono allevi il dolore);
– n. 1 pacco di coppette assorbilatte;
– n.1 paio di paracapezzoli d’argento (mi hanno detto che sono fantastici per le ragadi di cui ho sofferto tantissimo in precedenza);
– n. 3 guaine pre e post parto;
– cartellina con tutti i documenti ed analisi svolte.
Ora però arriviamo al bello…… il kit di sopravvivenza sezionato in sacchetti di plastica:
– n. 1 bottiglia di spirito;
– n. 1 pacco di kleenex;
– n. 1 detergente intimo;
– n.1 detergente viso/mani;
– n. 1 salviette disinfettanti (guai a chi tocca mia figlia senza essersi sterilizzato!!);
– dentifrici da viaggio come se piovesse;
– n. 1 spazzolino;
– n. 1 burro di cacao (non è una cavolata con l’allattamento ci si disidrata);
– n. 1 acqua in bottiglia di vetro;
– n. 1 carica batteria cellulare;
– € 10 in spiccioli da utilizzare in caso di necessità al distributore;
– posate, bicchieri e un piatto di carta;
– n. 1 tovaglietta in silicone;
– svariati pacchi di frutta secca e snack;
– n. 1 pacco di mascherine (voglio tenere la piccola lontana dai germi …insomma dai non è eccessivo chiedere a tutti quelli che la vengono a trovare di indossarla!!!)
– un pò di trucchi (metti che incontro Derek Shepherd voglio fare bella figura!) e relativa acqua micellare.
Se tutto questo vi dovesse sembrare folle o se al contrario ci sono tante pazze scatenate come me che hanno fatto di peggio sappiate che il meglio deve ancora venire.. settimana prossima si prepara la valigia della piccola!!
In questo post Flavia ci racconta la sua valigia per il parto cesareo!
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