Il post parto e il ruolo del papà

A circa due mesi dalla nascita di Enrica, Francesca ci porta nel meraviglioso mondo del post parto: che ruolo avrà mai il papà?
Condividete il post se vi riconoscete!
Mood of the day: pinzetta in testa a raccogliere il capello selvaggio, pigiama di pile con chiazze di latte materno, viso pallido con tanto di occhiaia, ciabatte sanitarie usate durante la degenza in ospedale, mutandoni della nonna…
Insomma non è questa la donna che tutti i mariti vorrebbero trovare a casa dopo il lavoro????
No l’argomento di oggi non è il resoconto del peggior incubo di Chiara Ferragni ma la descrizione del mio post parto.
Sebbene care amiche pensiamo di essere pienamente giustificate a stare accasciate sul divano tra una poppata e l’altra, dopo aver cucinato e cercato di rendere la nostra casa un posto vivibile (per non parlare del fatto che alcune di voi come me hanno un secondo figlio a cui badare e forse anche un lavoro), sappiate che vi sbagliate!!! Nulla, nulla, nulla, vi esonera dai vostri doveri!!!!
La natura ci ha programmate per procreare e per essere all’altezza delle aspettative dei nostri compagni che con il sudore della fronte sorreggono la nostra famiglia, dunque basta con le scuse alziamo il culo dai divani indossiamo un abito sexy e con l’aspirapolvere in una mano e il poppante nell’altra rendiamoci utili.
No, non è polemica è giusto così, ma siamo nel 2018 e una domanda sorge spontanea: noi neomamme cosa ci aspettiamo dal nostro uomo???
E parte il mio personale ASPETTATIVE VS REALTÀ durante il post parto
ASPETTATIVE
Mattina: mio marito si sveglia la mattina mi bacia mi abbraccia e accompagna mio figlio a scuola. Parte il messaggino a metà giornata della serie “amore come procede? Sei stanca? Non vedo l’ora di vederti!”.
Pranzo: rientra a casa con un sorriso smagliante, perché nonostante tutti i problemi è felice di vedermi, mi abbraccia mi bacia prende in consegna la piccola le cambia il pannolino e insieme al 7enne attende nella stanzetta il pranzo, accontentandosi di tutto ciò che gli propino con la consapevolezza che per una donna ritornare a prendersi cura di un neonato dopo diversi anni non è semplice.
Sera: di tanto in tanto organizza una cenetta romantica noi due soli sbolognando almeno il più grande alle nonne o si offre di lavare i piatti, mente spudoratamente alla mia domanda “mi vedi dimagrita?”, mi coccola con i dolci che più mi piacciono.
REALTÀ
Mattina: mio marito accompagna il “grande” a scuola già incazzato perché questo compito usualmente spettava a me che invece sorseggio la mia colazione davanti alla tv ancora rincoglionita dopo che la pupetta si è svegliata 3 volte per mangiare durante la notte, però visto che è una brava bambina non posso permettermi questo lusso.
A metà mattinata scatta la consueta telefonata “oggi che si mangia?” un quesito che giuro odio più di qualsiasi cosa al mondo.
(A proposito in tutto questo sono in studio)
Pranzo: mezzogiorno di fuoco. Alternativamente prendiamo il settenne da scuola, cerco di preparare un menù che sia sano ma allo stesso tempo all’altezza del palato raffinato del mio consorte, perché diversamente avrò due persone e non solo una che sbraitano perché non vogliono mangiare.
Pomeriggio: i compiti della seconda elementare e le urla; preferisco non dire nulla in merito, ma i miei vicini di casa non mi salutano più con l’enfasi di prima. Con la piccolina nella navetta scorrazzo per la città tra il corso di canto, di nuoto e la festa dell’amichetto.
Enrica il pomeriggio diventa un’isterica. Anche lei sull’esempio del fratello frigna e si dimena per avere tutte le mie attenzioni. Attende che io le cambi il pannolino per fare la cacca così sono costretta a lavarla anche 2-3 volte nel giro di 10 minuti.
Sera: non si sa perché in tutte queste manovre nell’appartamento sembra sia scoppiata una bomba così risistemo tutto, mi accerto che Paolino si sia lavato e messo il pigiama pur contro la sua volontà.
Mi accascio sul divano accendo la Tv e metto la solita serie che conosco a memoria per cui non mi devo impegnare a seguirla e comincio ad allattare.
5 minuti dopo mio marito apre la porta di casa e con l’aria da chi pensa “qui ti lascio e qui ti trovo” mi chiede cosa c’è per cena e qui il panico, posto che gli avanzi sono da escludersi e che per la mia famiglia una fetta di carne con l’insalata sono considerati un mero antipasto; la pizza è spesso la soluzione più gradita, accompagnata però dall’occhiata di disappunto stile “manco la cena hai preparato?”.
La cacca di Enrichetta per lui è criptonite per cui di cambiare pannolini non se ne parla e visto che è appena nata sono io che devo gestirmela.
Bene, i bambini sono a letto rimaniamo davanti alla TV, uno a giocare al computer l’altro a guardare un film. Scambio massimo di 5 parole. Mi viene un languorino e vado in dispensa per prendere quei cioccolatini che lui ha preso per me perché mi piacciono tanto e mi accorgo che forse li gradisce anche lui visto che ne è rimasto solo uno.
E così si va a letto, in due camere separate, perché la buonissima bambina la notte si sveglia e lui il giorno dopo lavora.
Ora care mamme se vi riconoscete in questo racconto non preoccupatevi siamo la maggioranza e al contrario chi può vantare un servizievole mammo al suo fianco non se lo faccia scappare.
Dal canto mio posso dirvi che con tutti i suoi innumerevoli difetti, la mia palla al piede è l’uomo che mi ha regalato i miei splendidi bambini per cui a torto o ragione sono costretta, pur non volendolo, ad amarlo….
…però Gaetano se stai leggendo una volta tanto almeno la scatola dei cioccolatini lasciala stare … e io in cambio prometto di non mettere più il pigiama con i pupazzi di neve!!!!
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